IN SCADENZA LE CERTIFICAZIONI UNICHE DEI COMPENSI SPORTIVI 2022: CONVIENE CONTESTUALMENTE CHIUDERE IL RENDICONTO – UNA PROCEDURA PER NON SBAGLIARE
Il 16 marzo è il termine per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate e per la consegna ai collaboratori sportivi delle certificazioni uniche dei compensi erogati nel corso del 2022. Le modalità di compilazione non sono variate dall’anno scorso e i codici da utilizzare sono i medesimi: in particolare va indicato “N”
NUOVA ONDATA DI ACCERTAMENTI PER GLI ENTI SPORTIVI DILETTANTISTICI: ATTENZIONE ALLA CORRETTA GESTIONE DEL RAPPORTO ASSOCIATIVO
Dopo un periodo di qualche anno in cui gli accertamenti fiscali agli enti sportivi dilettantistici erano stati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria, si è assistito già alla fine dello scorso anno ad una ripresa dell’attività di controllo[1] e la tendenza appare in aumento con i primi mesi del 2023. Dalla classica
AGGIORNAMENTO SULLE MODALITÀ DI ACCERTAMENTO FISCALE SULLE SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE
Torniamo ad occuparci delle sponsorizzazioni sportive per fare il punto della situazione ed aggiornare i consigli agli enti sportivi ed ai loro sponsor alla luce dell’evoluzione delle modalità di accertamento dell’Agenzia delle Entrate che abbiamo potuto verificare negli ultimi casi trattati alla fine dello scorso anno[1]. Preliminarmente occorre ricordare che la
LE NORME DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023 PER GLI ENTI SPORTIVI DILETTANTISTICI
Anche nella legge di bilancio per il 2023 non sono tante le disposizioni dedicate agli enti sportivi dilettantistici. Ancora una volta le attenzioni del mondo sportivo devono rimanere concentrate sulla Riforma dello Sport in divenire e oramai anche sulla riforma dell’IVA che troverà applicazione a partire dal 2024.
RIFORMA DELLO SPORT – NEL MILLEPROROGHE LA TANTO ATTESA PROROGA
Questa mattina la stampa riporta la notizia dell’avvenuta approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto Milleproroghe che, nel testo circolato in anteprima tra gli addetti ai lavori, contiene la tanto attesa proroga dell’entrata in vigore della Riforma dello Sport che in questo modo slitta di sei mesi. Il decreto
RIFORMA DELLO SPORT – 4: LA NUOVA NORMATIVA IN TEMA DI LAVORO SPORTIVO – LE MANSIONI CHE POTRANNO ESSERE REMUNERATE COME LAVORO SPORTIVO
Per terminare l’analisi delle modifiche recate dalla Riforma dello Sport in tema di lavoro sportivo occorre comprendere se cambierà qualcosa in relazione al tipo di mansioni che potranno essere remunerate attraverso la specifica normativa destinata a questa categoria di compensi. Ricordiamo che la normativa fino ad oggi in vigore prevedeva come
RIFORMA DELLO SPORT – 3: LA NUOVA NORMATIVA IN TEMA DI LAVORO SPORTIVO – APPROFONDIMENTO SUI NUOVI OBBLIGHI AMMINISTRATIVI
Come anticipato nel precedente intervento[1], uno dei maggiori rischi correlati all’entrata in vigore della nuova Riforma dello sport riguarda le modalità che gli enti sportivi dilettantistici saranno chiamati ad adottare per attestare i rapporti di collaborazione sportiva in corso ed i relativi pagamenti. Precisiamo fin da ora che ci occupiamo in
RIFORMA DELLO SPORT – 2: LA NUOVA NORMATIVA IN TEMA DI LAVORO SPORTIVO – APPROFONDIMENTO SUI REGIMI FISCALE, PREVIDENZIALE E ASSISTENZIALE
Il tema più controverso e sicuramente più impattante per la gestione degli enti sportivi dilettantistici connesso alla Riforma dello Sport è sicuramente quello del lavoro sportivo. Sappiamo, come indicato nella precedente newsletter[1], che l’entrata in vigore della nuova disciplina potrebbe essere rinviata ed è possibile se non probabile che in caso
RIFORMA DELLO SPORT – 1: L’EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA E L’ENTRATA IN VIGORE
A inizio novembre, con quasi un mese di ritardo rispetto alla sua approvazione, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto correttivo[1] della Riforma dello Sport. Si tratta dell’ultimo intervento di un lungo percorso iniziato nel 2019 con l’approvazione della legge delega[2] e culminato con l’emanazione di cinque decreti legislativi a
L’AGENZIA DELLE ENTRATE AFFERMA CHE SI DEVE APPLICARE L’IVA AI CORSI SPORTIVI, MA NON VALE PER LE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI SVOLTE NEI CONFRONTI DI TESSERATI
Ha fatto molto discutere quest’estate una risposta ad interpello da parte dell’Agenzia delle Entrate[1] che, alla richiesta formulata da una associazione sportiva dilettantistica che chiedeva di non applicare l’IVA ai propri corsi di nuoto invocando una specifica norma che esenta dall’imposta i corsi di formazione[2] replicava negativamente affermando: “Ne consegue